
Progetto di Ricerca
LA DEVIANZA IN ITALIA DALL’UNITÀ AL FASCISMO
RAPPRESENTAZIONI E FIGURE
La ricerca, di carattere interdisciplinare, si propone d’indagare per mezzo della lente storiografica il fenomeno della devianza e della criminalità, in Italia, nel periodo compreso tra l’Unità e la caduta del fascismo. La questione viene analizzata, in particolare, attraverso lo studio dei processi di costruzione di alcune categorie paradigmatiche. Tali figure, lungi dal rappresentare delle ipostatizzazioni trans-storiche, hanno riflettuto tanto le esigenze di un determinato segmento sociale di mantenere la sicurezza e il controllo dell’ordine pubblico, quanto la necessità di garantire il rispetto dei valori religiosi e morali prevalenti. Questi bisogni vanno posti in relazione con la più generale situazione della società italiana tra Otto e Novecento e con le dinamiche di costruzione nazionale che la contraddistinguono. A sua volta tale realtà ha prodotto degli effetti sull’immaginario collettivo, sempre più polarizzato intorno alla dicotomia tra la classe laborieuse, la classe lavoratrice, e quella dangereuse, la classe pericolosa. Di quest’ultima faceva parte una molteplicità di figure devianti, effetto delle disomogenee, variegate e complesse logiche di esclusione poste in essere dalla società e, in particolare, dai suoi segmenti dominanti.
Esigenze di controllo sociale, bisogni legati alla storia nazionale, mutevoli criteri di esclusione, a partire dall’Unità, contribuiscono a produrre dunque differenti stereotipi criminali e sempre più definiti paradigmi della devianza. La principale conseguenza è che dalla fine dell’Ottocento matura una percezione sempre più evidente dell’esistenza di una classe criminale, di cui fanno parte figure diverse, ma sempre più chiaramente contraddistinte. Proiezioni collettive, dibattito scientifico, letteratura, rubriche di fait divers sui giornali, la pubblicazione dei primi feuilletons, favoriscono la sovrapposizione tra la questione della devianza e la rappresentazione sociale, fino a rendere indistinguibile i due poli di questa dialettica su cui agiscono anche le inquietudini e le ansie di una società in rapida trasformazione. La ricerca si propone di indagare alcune rappresentazioni paradigmatiche di questa costellazione deviante e di tracciarne il profilo contribuendo allo sviluppo di ulteriori studi e alla conoscenza di un ambito ancora disomogeneo e caratterizzato da una molteplicità di problemi, ricerche e fonti.
- Obiettivi e finalità del progetto di ricerca
Il progetto, dopo una fase di valutazione delle proposte, prevede l’avvio dei percorsi di ricerca. Questi indagagheranno, attraverso la ricostruzione delle singole rappresentazioni paradigmatiche, le dinamiche più generali del fenomeno. Sono previste riunioni intermedie tra i membri del gruppo, previo coordinamento con i responsabili del gruppo di ricerca anche nella forma nella modalità a distanza, per esporre lo stato di avanzamento delle ricerche e favorire il confronto e il dibattito tra gli studiosi. Gli incontri del gruppo si terranno presso la sede dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo, Largo Giovanni Barale, 1, 12100 Cuneo CN.
I lavori prodotti dai membri dell’equipe di ricerca confluiranno in una monografia finale.
Oltre alla realizzazione di una pubblicazione sul tema della devianza e della criminalità, il progetto di ricerca si propone di creare una rete tra i ricercatori e gli enti che si occupano dell’ambito di studio (università e strutture di ricerca nazionali e internazionali). Tale rete, idealmente avente come luogo di riferimento l’Istituto storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo, permetterebbe di inserire un più compiuto sistema della ricerca nazionale nel dibattito europeo. Anche per favorire ciò è stata costituita un’equipe costituita da studiosi provenienti da enti e realtà accademiche nazionali ma anche internazionali.
Per ogni ulteriore informazione si può contattare i referenti del progetto a questa mail: storiaedevianza@gmail.com
- Durata del progetto di ricerca
36 mesi prorogabili (2020-2023).